Nei pressi del piccolo e bellissimo paesino di Raggiolo, (AR) che è una specie di labirinto con tante casette in pietra, si trova un breve percorso M E R A V I G L I O S O!
Il muro delle parole perduteDisegni su roccia al vecchio mulino
In un attimo verrete catapultati nel mondo della fantasia e della creatività. Oddio quanto mi piacciono queste cose! Sono progetti belli, fatti di tempo impiegato a pensare, realizzare, decorare, fatti di sudore e fatica, fatti di passione per questo luogo…perché anche questo è un bellissimo modo di promuovere il territorio!
Detto ciò, potete imbattervi in questo Sentiero poco dopo il Cimitero sulla destra (venendo dal paese), in località La Palaia. Ci sono anche i cartelli che vi indicano la strada giusta, non potete non trovarlo!
Di seguito vi riporto tutte le informazioni che sono riuscita a trovare online su questo sentiero (da brava archeologa ho scavato a fondo!), sperando di poter incontrare gli ideatori e costruttori e quindi potervi, più avanti, raccontare qualcosa di nuovo.
Tutto parte dall’idea dei fratelli Giovannuzzi, Renato e Giuseppe (che so pure gemelli!), di Raggiolo.
ANTEFATTO
Nel 2019 i fratelli hanno pubblicato il libro “Le Vie del Bosco”, una raccolta di nomi, fatti, storie con l’obiettivo di restituire vita e voce alle strade, per lo più dismesse, che partivano da Raggiolo in un’area di ca. 4000 ettari (fino alla Croce del Pratomagno). Hanno esplorato questi luoghi in prima persona, portando alla luce il loro passato. Attraverso questo racconto, hanno cercato di preservare la memoria, trasmettendo testimonianze orali e scritte, oltre a quelle recuperate negli Archivi del Casentino fino a Firenze. Sono state messe in luce usanze, tradizioni e leggende, indagando quindi la vita dei raggiolatti in tempi ormai andati e quasi dimenticati!
Questo libro ha rappresentato il motore propulsore per la creazione del Sentiero dell’Armonia, realizzato su un terreno di circa 3 ettari di proprietà dei Fratelli.
Non è che qualcuno ne ha una copia avanzata? Ho visto che ne hanno fatto poche copie!
Immagine presa dalla pagina Facebook Tipografare
LA STORIA
Prima di raccontarvi del Sentiero vi devo però dire che questa zona di bosco è stata interessata, in passato, da fatti tragici che meritano di essere ricordati. Vi ho detto che questo luogo viene chiamato dai locali La Palaia. Avrà per caso qualcosa a che fare con i pali? Ebbene si, qui tra l’800 e il 1300 avveniva il cosiddetto “impalamento” dei condannati a morte: il malcapitato veniva issato su un palo che lo perforava da parte a parte per una morte tragica e dolorosa. Inoltre, il sentiero si conclude in località Il Castagno dell’Ospedale dove oggi si trova un bellissimo rifugio tutto intagliato ma, che nel 1320 d.c. era sede di un lazzaretto per gli appestati del Casentino.
Palo per impalamento
IL SENTIERO
Dopo questo excursus storico possiamo addentrarci nel Sentiero vero e proprio: un semplice percorso, adatto ai piccoli, ma anche ai grandi che non hanno paura della fantasia, immerso nella natura e punteggiato da installazioni in legno di castagno realizzate da Giuseppe che è un abile scultore. L’amore per la lavorazione del legno gli è stata tramandata dal padre Natale ed oggi è il nipote (credo) Michele che porta avanti la tradizione di famiglia e nella bottega a Raggiolo realizza: bastoni intarsiati, cassepanche, cassette per la posta, fioriere, gnomi di tutti i tipi, taglieri, schiaccianoci, orologi e opere d’arte a seconda dell’ispirazione.
Il sentiero è stato inaugurato il 2 settembre 2023, dopo un lavoro durato anni, ed è popolato da figure fantastiche che evocano costantemente la dura lotta tra Bene e Male.
Quindi, quali bellissime installazioni potete trovare?
Tantissimi gnomi che incarnano protagonisti legati al territorio locale ma anche a tradizioni di altre parti d’Italia e del mondo, perché non dobbiamo mai dimenticare che la nostra storia è legata indissolubilmente a quella degli altri. Es. La Fata Turchina, la Strega Melesecche, degli Gnomi su un aeroplano
Il dragoe San Michele (con le ali gialle), il Santo Patrono di Raggiolo. L’opera è alta ben 2,60 m per 16 quintali e lunga 11 m: una rappresentazione allegorica della vittoria del Bene sul Male
Il serpente tentatore del Paradiso terrestre
Il gatto nero di solito legato alle streghe
Margherite, farfalle, arcobaleni e gufi
Un riccio di castagna gigante
Una ragnatela col suo ragno
Tanti funghi scolpiti di qualsiasi dimensioni
Lo Gnomo Desiderio nella cui bocca i vostri bambini (ma anche gli adulti) potranno inserire un biglietto con un desiderio.
Una rifugio con tutti i servizi, finemente decorato e realizzato a regola d’arte dove è possibile acquistare qualche oggetto da portare a casa
Il Presepe degli gnomi (credo una delle ultime opere terminate – quando l’ho visto mi sono quasi messa a piangere) che si trova alla fine del sentiero in un’ampia area aperta, costituito da 33 figure lignee come gli anni di Cristo. Gli gnomi hanno altezze ed espressioni differenti: c’è quello “scettico” , quello incuriosito e quello che si gira dall’altra parte.
Un albero le cui radici rappresentano le tre religioni rivelate, mentre le palline sempre di legno rappresentano le bandiere di molti stati del mondo.
Il terrazzino dei desideri, che però non ho trovato!
Un totem
Un dondolo
…e tanto altro!
Vi metto qualche immagine…
Il luogo è visitabile su prenotazione telefonando al 347 6533114 (Giuseppe Giovannuzzi), non è richiesto alcun biglietto, ma è possibile lasciare un’offerta o comprare una piccola scultura per aiutare nella manutenzione affinchè questo luogo incredibile venga preservato. Ma attenti, la “storia” del bosco non finisce qui…è infatti in continua evoluzione e trasformazione grazie all’instancabile fantasia di Giuseppe e delle sue nuove opere d’arte!
Quindi fate un giro in questo bosco incantato e tornerete a casa con gli occhi pieni di stupore e meraviglia!
Ps. Io vi ci porto domenica 3 novembrein occasione della Festa della Castagnatura (2-3 novembre 2024), se volete venirci con me fate un fischio!
Torno a scrivere perché mi hanno detto che il Blog “fa bene” e a me scrivere piace, approfondire le cose che vi posso solo sinteticamente raccontare su IG e FB è un piacere! Riparto quindi con il raccontarvi che cosa ho fatto questo Weekend (20 ottobre 2024)!
Per chi non lo sapesse, oltre che a portarvi in giro, fare sopralluoghi e fare cammini in solitaria…AMO fare le Walking Marathon che io chiamo “Superescursioni” un modo per testarmi, mettermi alla prova e…stroncarmi!
Ieri ho partecipato a La Camminata del Perugino, seconda edizione, un giro bellissimo tra Città della Pieve e Fontignano.
Io mi sono iscritta alla 40 km, ma come ogni Walking che si rispetti, c’erano anche percorsi più corti da 13 km e 26 km. Per chi non sapesse cosa sono queste camminate speciali: percorsi organizzati da associazioni locali per promuovere il territorio, lungo il giro di solito si trovano ristori, assistenza e ovviamente tutta la segnaletica per non perdersi! In questo caso era presente anche la navetta per il ritorno al punto di partenza (non era un anello).
Prima qualche info tecnica:
Percorso: 40, 5 km x 1300 m ca. d+ (salita) e 1600 m ca. d- (discesa), un percorso molto vario tra strade bianche, poco asfalto e tanti bei sentierini (un po’ fangoso per le tante piogge dei giorni precedenti), anche un po’ tecnico…nel complesso bello bello!
Costo: tra 18-20 euro, è una delle camminate meno care e li vale tutti, anche di più probabilmente. Alla partenza o il giorno prima viene dato il pacco gara: una maglietta e qualche depliant.
Facilmente raggiungibile in macchina e tanti parcheggi gratuiti!
Segnato tutto molto bene, inoltre ci era stato inviato il GPX; il percorso rimane tutto l’anno quindi può anche essere fatto in autonomia
Ristori semplici ma buoni con pane e olio, pane e marmellata (mele cotogne e susine), frutta, succhi, acqua e le crostate non fatte in case…magari qualcosa di tipico sarebbe stato carino
Organizzazione ottima con pasta party finale buonissimo, c’era pure l’opzione vegetariana (adoro) e poi, vino e vinsanto insieme ai cantuccini che qui si chiamano tozzetti!
Navetta del rientro da 8 posti, ne partiva una ogni pochino!
Zona di caccia, molti spari + un cinghiale ci ha attraversato la strada
Una giornata bellissima fatta di vecchi e nuovi compagni di camminate <3
Info utili:
Io sono arrivata le sera prima ed ho dormito presso Palazzo Bufalariin pieno centro a Città della Pieve, eravamo in 5/6 quindi anche il prezzo è stato contenuti
Per cena siamo stati alla Taverna del Perugino(ovviamente)…buonissimi sia i piatti tradizionali che le pizze giganti e le porzioni sono molto abbondanti!
Il Perugino: Chi era? Perché è tutto incentrato su questa figura?
Il Perugino, Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come Pietro Perugino, il maestro d’Italia o il divin pittore nacque da una famiglia mooolto riccaa Città della Pieve (Punto di partenza della Camminata) nel 1448, , e morì a Fontignano nel 1523 (Punto finale della Camminata). Fu uno dei più grandi pittori del XV secolo ed ebbe due botteghe: una a Perugia e una, da noi, a Firenze!! Incontrò persone del calibro di Botticelli e Leo da Vinci e fu maestro di niente popo di meno che Raffaello…insomma, non uno qualunque!
Ora io non vi sto a raccontare tutta la storia però qualche chicca si:
A Città della Pieve, dove vi consiglio di fare un giretto, ci sono tanti luoghi con opere del Perugino fatte diciamo quando lui tornò in queste zone dopo il 1500. Noi, siamo riusciti a vedere solo quelle nella Cattedrale di San Gervasio e Protasio, molto bella e con una cripta con grandi colonne e affreschi (spendete un eurino per accendere le luci, ne vale la pena!). Qui si trova un ritratto del Perugino, addirittura mi par di capire un autoritratto, (la cui faccia un po’ incazzata svetta un po’ dappertutto in città), ed il Battesimo di Cristo risalente al 1510 con Gesù Cristo battezzato da San Giovanni, molto bello!
A Fontignano, dopo aver pranzato e mentre aspettavamo la navetta, siamo andati a vedere la Chiesa dell’Annunziata dove uno dei volontari ci ha raccontato un sacco di cose sul Perugino. Pietro scelse proprio Fontignano nel 1511 come luogo in cui vivere e impiantare la sua bottega e da qui si spostava nei dintorni per far fronte alle varie commissioni che gli venivano affidate. Perché? Perché in quel periodo c’era la peste e per cercare di evitarla preferì vivere in un centro abbastanza piccolo piuttosto che vivere in una tipica città medievale come Perugia. Purtroppo si ammalò di peste e morì nel 1523. Inizialmente, a causa del pericolo del contagio, fu sepolto fuori dal paese sotto una grande quercia. Circa 50 anni dopo la morte fu riesumato e ne seppellirono i resti all’esterno di questa chiesa senza croce né lapide; il motivo di questa scelta probabilmente va ricercato in quel che dice il Vasari quando afferma che il Perugino era ateo. La mancanza di lapide e croce fecero sì che nel corso degli anni, nonostante il racconto fosse stato tramandato di generazione in generazione, il luogo preciso della sepoltura andò dimenticato e addirittura non si sapeva più quanto ci fosse di vero e quanto di inventato in quello che si raccontava. Sulla base di questa leggenda nei primi anni del ‘900 furono fatte delle ricerche che portarono alla scoperta delle ossa del pittore su cui furono fatti alcuni esami per dimostrarne l’autenticità: esame al carbonio 14 per stabilire in quali anni la persona rinvenuta era vissuta, esame istologico per stabilirne l’età biologica (forse l’esame più importante in quanto il pittore visse probabilmente 78 anni, età molto avanzata per l’epoca) e controlli sulle dimensioni del corpo. Gli esami dettero importanti conferme e, anche se la certezza matematica che le ossa ritrovate siano effettivamente del pittore non c’è, i risultati degli esami uniti alla singolarità del luogo del ritrovamento di queste ossa (uniche ritrovate) e la coincidenza del luogo del ritrovamento con la tradizione sembrano lasciare un margine di errore ridotto. L’urna in cui si trova attualmente il divin pittore fu allestita nel 1929 all’interno della Chiesa dell’Annunziata e soltanto nel 2022 è stata confermata che questa è la tomba del Perugino! Questa storia io ve l’ho presa da Wikipedia, ma quella dei volontari sarà molto più dettagliata e piena di colpi di scena…ossa messe sotto il letto del prete, ossa dietro la faccia del Perugino, incendi etc.!
Un’ altra curiosità che riguarda questa Chiesa è L’Adorazione dei pastori ossia l’ultima opera documentata del Perugino, il pittore non riuscì neanche a terminarla e dovettero farlo per lui alcuni dei suoi allievi. L’affresco originale fu fatto staccare intorno alla metà dell’800 e poco dopo fu acquistato da un ricco signore inglese che viveva a Firenze, un certo Spencer per la sua collezione privata, alla morte di Spencer l’affresco fu acquistato dal museo di South Kensington, e da qui passò prima alla National Gallery di Londra e poi al Victoria and Albert Museum dove è attualmente conservato. Al momento del distacco, date le sue imponenti dimensioni, fu necessario dividerlo in 3 parti per evitarne la rottura)!
Qualche info in più sul percorso e sui luoghi incontrati
Partenza quasi puntuale alle ore 7.40
Vi ho già parlato un po’ dei sentieri che ci sono quindi tralascio questa parte e vi dico che nel primo pezzo abbiamo beccato la nebbia, quindi non abbiamo visto nulla! Fortunatamente dopo si è aperto ed è venuta fuori una caldissima giornata di sole. Detto ciò in alcuni punti ci sono stati dei bellissimi panorami sulle piane tutto intorno e sui laghi circostanti (Lago di Chiusi, Lago Trasimeno e Lago di Pietrafitta – più piccolino, dietro Fontignano)
Borgetti e posti bellissimi incontrati:
Città della Pieve
Paciano, carinissimo borghetto Medievale con cinta muraria, porte, torri e tante chiese. Ha una pavimentazione incredibile!!
Panicale, altro pittoresco borghetto medievale, al centro della piazza principale si trova una fontana che sorge sull’antica cisterna Quattrocentesca. Qui nella chiesa di S. Sebastiano si possono vedere alcune opere del Perugino.
Santuario della Madonna di Mongiovino, “Monte sacro a Giove” , a testimonianza del culto per la divinità che anticamente c’era in questa zona. Non si sa di preciso quando iniziarono i lavori di costruzione del santuario, uno dei luoghi di culto italiani più visitati da fedeli e pellegrini, ma probabilmente intorno al 1500. Una cupola molto particolare, a mio avviso, circondata da una specie di recinto interrotto in alcune parti…non so bene come si chiami, ho provato a cercare, ma a quanto pare non è una cosa che ha colpito molti! Attorno alla Chiesa ci sono vari no miracoli uno dei quali rimanda a San Giorgio, il quale, vista la misera quantità di pane raccolta da Andreana durante la questua per procurare il pasto ai lavoratori impegnati nel cantiere della chiesa, interviene e fa sì che dal sacco semivuoto della pastorella venga fuori tanto pane quanto ne occorra per saziare tutti à all’interno della chiesa infatti ho trovato tanti pani, sarà da collegare a questo fatto?
Cimitero abbandonato di Montali (piccola deviazione dal percorso), alcune tombe vuote, e una cappellina…probabilmente le tombe traslate altrove
Castello di Montali oggi residenza privata, ma risalente al XII sec., prima del castello ci si imbatte in una specie di casolare abbandonato con un campanilino à monastero benedettino di San Vito
Fontignano
Arrivata verso le ore 16, quindi 40,5 km in 8,20 h con un passo medio di 12,27 min a km Sono tornata a casa contenta, soddisfatta e, ovviamente con qualche acciacco!
Se avete letto tutto siete dei cavalli e vi ringrazio, se avete domande scrivetemi pure.
Sentiero del Perugino per chi vuole fare più di 40 km e scoprire meglio queste zone!
Tutte le foto sono state realizzate da me, Arianna Lobina, e da Adriano Ianiro. Se per qualche strano motivo le doveste utilizzare taggateci. Grazie infinite!