Io ci sto davvero provando ad uscire dalla mia comfort zone, ma è davvero difficile.

Mi sono accorta che a Monte Giovi vi ci ho portato, ma non dalla parte del Mugello. Quindi sono andata a Barbiana e da lì sono partita…un anellino molto carino dove si respira storia ed aria bona.

Tra l’altro questa è zona di funghi quindi non avete scuse per non andare a farci un salto!

DA BARBIANA A TAMBURINO: A SPASSO NEL TEMPO

Lunghezza: 11 km ca.

Dislivello in salita: 600 m ca.

Durata: ¾ h

Difficoltà: facile

Fatica: eh, ci sono diverse salite…ma pensavo peggio, molto peggio.

Fondo: sentieri e strade forestali, un pochino di asfalto

Voto: 9

Sentimento che mi ha scaturito questa escursione: felicità e tranquillità

Partenza: parcheggiamo la macchina. Se avete una macchina che va sullo sterrato potete arrivare direttamente alla Chiesa di Barbiana. Altrimenti, impostando il navigatore su Barbiana vi porterà su una strada asfaltata che arriva poco sopra la chiesa; lungo questa strada (località Boccagnello) ci sono degli spiazzi dove parcheggiare (io l’ho messa prima delle indicazioni per Castello). Tra l’altro passerete anche da Padulivo dove i tedeschi catturarono 15 uomini e li fucilarono.

Da qui facciamo un breve tratto di strada asfaltata, incorniciata da cipressi, che ci porterà fino alla freccia per Barbiana. Una breve strada bianca, da cui si vede la chiesa dall’alto (bellissima), ci condurrà fino al davanti.

Qui troviamo gli ultimi cartelli del Percorso della Costituzione (che parte un po’ prima rispetto a dove abbiamo lasciato la macchina). C’è poi una piscina che fu voluta da Don Milani e scavata a mano dai ragazzi della scuola con l’aiuto di qualche genitore (https://www.donlorenzomilani.it/piscina/).

Arriviamo quindi davanti alla Chiesa di Sant’Andrea che può essere visitata su richiesta (https://www.donlorenzomilani.it/richiedi-una-visita-a-barbiana/).

La chiesa fu consacrata nel 1586, ma ce ne doveva essere già un’altra prima documentata dagli inizi del XIV sec. La zona deve comunque la sua fama alla presenza di Don Lorenzo Milani (1923-67) che divenne sacerdote a soli 24 anni ed approdò a Barbiana come priore il 13 novembre 1954 e qui rimase fino alla morte. Nella canonica si trovava la scuola di avviamento industriale, poverissima, con un solo libro di testo; i ragazzi, a turno, leggevano la lezione e Don Lorenzo spiegava. Era una scuola diversa da tutte le altre: diversa negli orari, diversa nei contenuti, diversa nei metodi di insegnamento. La scuola si sciolse nell’ottobre del 1968 un anno dopo la morte di Don Lorenzo. Per altre info guardatevi il sito:

https://www.donlorenzomilani.it/

Già che siete qui io vi consiglio di andare a fare un saluto a Don Milani al piccolo cimiterino, dove ci sono anche altre tombe, alcune un po’inquietanti (lo ammetto).

Fatto ciò dobbiamo prendere il sentiero che sta alle spalle della piscina, superiamo quindi la catena con scritto proprietà privata ed entriamo subito nel bosco. Ci aspetta uno stretto sentierino (CAI 11A) in ombra ed anche una bella pettatina (mista a zanzare, na gioia)!! Arrivati al primo incrocio, come vi dice il simbolo del CAI, non si va a sinistra in discesa (figurati!), ma a destra in salita. Si arriva quindi ad un piccolo agglomerato di case (che è Castello) e ci rimettiamo su una strada bianca a sinistra.

Continuiamo su questa strada bianca che piano piano inizia ad aprirsi togliendoci l’ombra, ma dando spazio a dei bei panorami sul Mugello. Arriviamo quindi ad un cancello che apriamo e richiudiamo (per bene, mi raccomando!) che ci dà il benvenuto in un bel pascolo e poco dopo troviamo davanti a noi i ruderi delle Casaccie: bellissime strutture abbandonate (beh, mica tanto…c’erano un sacco di mucchine) con il vecchio noce davanti. Facciamo quindi un giro di rito, sono molto belli anche gli interni dove rimangono ancora scritte e disegni di tempi ormai passati.

Io so per certo che qui c’è pure una burraia, se qualcuno la trova o sa dov’è e me lo vuole dire…avrà escursioni gratis a vita (perché la sto cercando da diverso tempo).

Da qui seguiamo le frecce verso sinistra (CAI 11B), superiamo la molla e continuiamo in un bel boschetto fino a scorgere quella che mi hanno detto essere una burraia, ma la forma e la mancanza all’interno dei piani di lavorazione non mi convincono al 100%.

Continuiamo prestando attenzione ai segni bianchi e rossi che in questa parte risultano un po’ sbiaditi: aguzzate la vista! Alle frecce per le biciclette, davanti al casotto dell’acqua, continuiamo sulla destra per Monte Giovi, lo stesso a quelle che troviamo dopo. Fino a qui la salita è stata particolarmente dolce, questo ultimo pezzetto ci farà un po’ penare fino a risbucare su una strada battuta in mezzo ad un vecchio castagneto dove andiamo a sinistra passando davanti a dei castagni molto grandi e vetusti.

Arriviamo quindi a Tamburino (in questa zona in tempo di guerra c’era un campo di prigionia appartenuto al Conte Spalletti) dove ci aspetta un bel panorama, sempre sul Mugello. Qui volendo possiamo fare una deviazione fino al laghetto passando davanti alla vecchia Bottega di Monte Giovi chiusa per motivi familiari ormai da un bel po’ di tempo.

Torniamo quindi indietro e continuiamo sulla strada bianca ed appena dietro la curva prendiamo a sinistra (come ci dicono le frecce – CAI 12) per ritrovarci in un bel pratone dove possiamo mangiare o fare uno spuntino con il Mugello alla nostra sinistra, la Valdisieve alla destra ed il Casentino davanti a noi.

Si continua a seguire i segni del CAI, si apre e si richiude la molla (che in questo caso è tipo un filo). Ad un certo punto io ho avuto un po’ di incertezza: il sentiero continua dietro la capanna dei cacciatori per risbucare in un pratone.

Da qui non si vede molto bene dove continua il sentiero (io ovviamente ho sbagliato). Potete fare due cose: o mantenere la sinistra fino in fondo al prato e finire sul sentiero che costeggia la strada che poi riconduce al sentiero vero e proprio oppure azzeccare il sentiero giusto (ca. a metà prato) che, sempre mantenendo la sinistra, si apre sotto un grande acero.

Questo è un sentierino molto bellino: bei boschi, belle stradine e belle discesine (da fare a corsa). Si continua sul sentiero per un bel po’ fino a trovare sulla sinistra una bella pettatina cementata, tranquilli dovete continuare sulla destra ahahah. Dopo poco arriviamo a Montauto di Sotto con una casa in pietra molto carina con le porte gialle. Questa stradina sterrata ci porterà fino a dei calanchi (Formazioni geologiche particolari. Terreno argilloso + no copertura di alberi + pendio = la pioggia porta via i detriti andando a formare collinette intervallate da profonde insenature) e poi alla strada asfaltata. Dopo le cassette rosse della posta si prende la stradina sulla sinistra con indicazione “Sentiero ragazzi di Barbiana”.

Qui ho avuto un po’ di terrore perché davanti a me ho visto la chiesa di Barbiana più in alto ed ho pensato alla pettata finale da fare. Questa parte è inizialmente su una stradina bianca e poi diventa un bel sentierino nel bosco circondato da un sacco di ciclamini. Si supera il Fosso del Fatino (dove c’è addirittura l’acqua) con il ponte di Luciano (Lucianino era un bambino di undici anni che un giorno per raggiungere la scuola cascò nel fiume in piena; Don Milani dopo questo avvenimento decise di costruire il ponte). Si passa quindi davanti ad una casa molto particolare ed alla casa ferie “La Fonte”. Prendiamo quindi a sinistra e poi subito a destra nel bosco (c’è una freccia, ma tipo io l’ho vista all’ultimo). Ed ecco quindi la salita tanto temuta (pensavo peggio), da cui si vede anche in lontananza la chiesa di San Martino a Scopeto.

Si risbuca quindi sul Percorso della Costituzione e, ritornati davanti alla Chiesa, facciamo il sentiero fatto all’inizio per tornare alla macchina!

Qui trovate il percorso

https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/da-barbiana-a-tamburino-113038072

Come al solito se fate il percorso, se trovate errori, se avete altre informazioni su queste zone, se mi volete consigliare qualche percorso, SE MI VOLETE DIRE DOVE SONO DELLE BURRAIE…Scrivetemi!

Buona escursione

Grazie di cuore