Come vi ho detto milioni di volte sto cercando di uscire dalla mia confort zone e quindi giorni fa sono andata a fare un salto nel Valdarno per vedere le Balze di Reggello. Alcune parti sono molto belle, ma altre…c’è davvero troppa presenza umana.
E’ comunque un bel giretto tranquillo, direi digestivo, da fare per vedere le Balze (più antropizzate).
LE BALZE E LE CASE ROSA
Lunghezza: 10,5 ca.
Dislivello in salita: 250 m ca.
Durata: ¾ h
Difficoltà: facile
Fatica: poca, ci sono solo un paio di salite…il resto è tutto in piano
Fondo: sentieri (tenuti e non più tenuti), strade bianche, sterrate ed un po’di asfalto (soprattutto nell’ultima parte)
Voto: 6 1/2
Sentimento che mi ha scaturito questa escursione: dipende dai punti, STUPORE in alcuni (perché era la prima volta che vedevo le balze), ODIO PER L’UMANITA’ in altri (ma quello è sempre presente)
Zona di Caccia: in parte si
Linea Cell: io ho TIM, ce n’è poca
Partenza: Già qui i primi problemi. Sono arrivata passando dalla strada di Ostina presa dalla zona dell’Oasi ecologica “Il Poderino”. La strada è chiusa per frana, ma tranquilli! Continuando sulla provinciale troverete un’altra stradina che vi porterà dritti dritti davanti alla Chiesa di San Tommaso ad Ostina dove possiamo lasciare la macchina ed iniziare il percorso.
La chiesa risale al XII-XIII secolo e pare che in questa zona, dal 1993, la Madonna sia apparsa svariate volte. Non mi soffermo sull’argomento, ma per altre info guardate qui https://profezie3m.altervista.org/ptm_ostina.htm
Lasciamoci la chiesa alle spalle e giriamo quasi subito a sinistra alla Fattoria di Ostina (riconoscibile dagli edifici in mattoni e dai bei silos in pietra) su una stradina che ci porterà in mezzo a delle ulivete. Continuiamo su questa fino a che non ci troviamo davanti ad un quadrivio (un monte di stradine). Qui prendiamo la prima sulla sinistra in discesa (simbolo bianco-rosso del CAI – è un vecchio sentiero, credo, non più tenuto).
Questo sentierino un po’ wild ci porterà lungo il Borro del Salvini (che bel nome) dove c’è poca acqua, ma un monte di ortica. Dopo un po’ di zig zag (e dopo aver superato un capanno abbandonato) alla nostra destra si vedranno loro: LE BALZE!
Ma cosa sono ste Balze? Sono degli strani rilievi di detriti stratificati composti da sabbia, argilla, ciottoli e ghiaia, formati per erosione in seguito al prosciugamento di un lago che ricopriva la zona due milioni di anni fa e modellati dagli agenti atmosferici. Si amici, un tempo tutto il Valdarno era un lago che aveva come limiti il Pratomagno ed i Monti del Chianti. Quindi se fossimo stati qui due milioni di anni fa, proprio in questo punto, si sarebbe morti affogati!
Continuiamo ed arriviamo ad una stradina messa meglio del sentiero appena percorso. Qui volendo possiamo fare una deviazione sulla destra per andare a vedere le balze da altre prospettive, oppure continuare sulla sinistra (dove ufficialmente continua il nostro giro). Ci ritroveremo nuovamente in mezzo ai campi. Una villetta rosa salmone ci indicherà il ritorno alla civiltà (tra l’altro al pilone prima della casa, giratevi indietro a guardare il panorama. OGNI TANTO VI DOVETE GIRARE, SENNO’ VI PERDETE UN SACCO DI PANORAMI).
Arriviamo quindi a Vaggio, un piccolo paesino di ca. 1500 anime, e prendiamo a destra sulla strada asfaltata verso la Chiesa che tra l’altro non ha un campanile (io sconvolta), ma solo delle piccole campane laterali. Passiamo davanti al murales della Fiorentina e, dopo di questo, riprendiamo la stradina sulla destra che ci riporterà nuovamente verso campi, orti e case sovrastate dalle balze.
Fino a qui il percorso è stato quasi tutto in piana (massimo un po’ di discesa), ma finalmente incontriamo un po’ di salitina (il pranzo va un po’sudato). Fatta la salita ridiscendiamo ed arriviamo ad un bivio. Andate dalla parte che preferite tanto entrambi i sentieri portano davanti a Casa Lischetto, una deliziosa casina rosa con le persiane rosse, una chicca. Tra l’altro qui se usate Locus Map (sulle altre app non so) vi segnala un percorso più corto che taglia in mozzo ai campi: non fatelo, non esiste più.
Passiamo davanti alla casina carina e, superato un bellissimo panorama sulle Balze, continuiamo sulla strada, tutto in piano, fino ad arrivare a delle belle case (Nocellino) in pietra con un sacco di oche e cani. Superiamo queste case ed un ponticino ed andiamo a destra. E nuovamente alla nostra sinistra altre balze.
Continuiamo su questa strada per un piccolo pezzo, prima della casa gialla andiamo infatti a sinistra. Ed eccole di nuovo, le balze…sta volta però si vedono proprio bene!
Seguiamo i simboli del CAI che ci faranno costeggiare una rete metallica e ci porteranno ad una nuova salitina – scolliniamo – discesa (occhio qui se è piovuto, si scivola che è una meraviglia). Anche questo è un sentiero che non so quanto sia tenuto (per ora ci si passa) quindi non mettetevi giubbotti boni perché in alcuni punti c’è qualche rovo. Comunque sulla sinistra ad un certo punto si aprirà un bel panorama (no sulle balze) su vigne e delle verdissime colline. Il sentiero risbucherà su una stradina, con una casetta abbandonata al lato, dove andiamo a destra verso la casa rosa salmone, Ricchiortoli di Sopra (alla casetta abbandonata possiamo comunque fare una breve deviazione a sinistra per vedere le balze!).
Dopo la casa rosa svoltiamo a destra e rimaniamo ancora in piano su strada bianca sempre con qualche visuale sulle balze.
Al primo bivio rimaniamo sulla sinistra ed incontriamo sia la berretta del prete, facilmente riconoscibile per il suo colore fucsia (che a me piace un sacco), che l’ontano, riconoscibile per le sue pignette mignon (io raccolgo quelle a terra per fare dei lavoretti natalizi). Incontriamo anche un nuovo bel panorama sulle balze. Più avanti la vegetazione cambia ed incontriamo dei castagni ed un incrocio dove andiamo a destra ed iniziamo nuovamente a salire un po’ (questa è ripidina). Quasi alla fine della salita sulla sinistra si aprirà un bel panorama sulle balze del Gretaio, dietro alle quali si trova un monte che è niente popo di meno che il Poggio di Firenze.
Risbuchiamo su strada asfaltata in un piccolo borghettino, detto Merenzi, con case molto antiche ed una, ovviamente, rosa. In queste zone il rosa va parecchio (proprio la zona che fa per me).
Da qui sarà purtroppo tutta strada asfaltata, non molto trafficata, fino alla macchina. Superiamo un tabernacolo e la Chiesa di San Siro a Cascia che risale al XII secolo, ma probabilmente qui in epoca più antica si trovava una struttura difensiva. Giriamo poi a destra in Via delle Quattro Vie ed alla seconda curva prendiamo il sentiero tra la casa gialla e la casa rosa-rossa (strano).
Costeggiamo quindi le case passando davanti ai cancelli e risbuchiamo in una zona industriale: alla nostra sinistra un grande edificio giallo con il parcheggio delle Alterini davanti ed alla nostra destra l’area ecologica con un sacco di cassonetti. Alla rotonda con l’albero al centro continuiamo dritto e prediamo poi la strada di Ostina sulla destra.
Questa strada ci riporterà fino alla macchina, ma prima ci saranno delle soste da fare:
- Il cimitero, dove io consiglio sempre di fare un giro: i cimiteri non sono luoghi tristi, sono testimonianze del nostro passato.
- La frana…io ho scavalcato le transenne e sono passata sopra, ma potete anche aggirarla passando dai campi sopra.
- La Cappellina della Misericordia.
Così anche questa avventura si conclude. Ah, se vi appare la Madonna fatemi sapere!
Qui trovate il percorso
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/balze-e-case-rosa-118790626
Come al solito se fate il percorso, se trovate errori, se avete altre informazioni su queste zone, se mi volete consigliare qualche percorso, se mi volete suggerire qualche CIMITERO da visitare (o profanare, dipende dai punti di vista), qualche struttura abbandonata da esplorare…Scrivetemi!
Buona escursione
Grazie di cuore